Last Updated on Dicembre 4, 2023 by Laura Teso
Cosa vedere a Ferrara in 2 giorni? Ferrara è una bella città d’arte a misura d’uomo… e di bicicletta, il mezzo più usato dai ferraresi. In passato fu un importante fulcro del Rinascimento grazie alla corte degli Estensi, punto di riferimento per intellettuali ed artisti. Proprio gli Estensi, governandola per tre secoli, l’hanno trasformata nella prima capitale moderna d’Europa. Il centro storico di Ferrara, perfetta fusione di stile medioevale e rinascimentale, ha ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità UNESCO.
Sono stata invitata ad esplorare la città da Visit Ferrara, un network creato da un gruppo di lavoratori del turismo locali (hotel, b&b, ristoranti, agenzie viaggi, stabilimenti balneari, guide turistiche e tanti altri) per promuovere la loro città e i suoi dintorni, creando offerte (anche su misura) per turisti, italiani e stranieri.
PS: Se ancora non mi segui, vienimi a trovare su Instagram. Giuro che sono simpatica, eh!



Cosa vedere a Ferrara in 2 giorni
Castello Estense
È il simbolo nonché uno dei punti più suggestivi della città, con le sue quattro torri e il fossato tutt’intorno. Risale alla seconda metà del Trecento, quando fu costruito come struttura difensiva. Successivamente i duchi di Ferrara, gli Estensi, lo scelsero come residenza. Il castello è visitabile ed ospita: appartamenti ducali, antiche prigioni (attualmente purtroppo no), giardino degli aranci e cucine ducali. Altra chicca: si può salire in cima alla Torre dei Leoni, ovvero la maggiore delle quattro, per ammirare un bel panorama sulla città. PS lo sapevi che il fossato è alimentato indirettamente dalle acque del Po? Io ammetto che non lo sapevo, l’ho scoperto in questa occasione.






Excursus: Lo studiolo perduto di Alfonso
Purtroppo il grande scempio di Ferrara è la dispersione subita dai tesori dello Studiolo di Alfonso I d’Este, un argomento che ho studiato all’università. Questo studiolo era un concentrato di capolavori pittorici. In particolare, includeva tre opere di Tiziano: Bacco e Arianna (ora alla National Gallery di Londra) la Festa degli Amorini e il Baccanale degli Andrii (entrambi al Prado di Madrid), ma anche il Festino degli Dei di Giovanni Bellini (finito alla National Gallery of Art di Washington).
Com’è potuto accadere? A fine Cinquecento, Ferrara divenne dominio dello Stato Pontificio. La famiglia si rifugiò a Modena e, nel mentre, il cardinale inviato dal Papa si appropriò indebitamente di diverse tele che poi furono cedute, vendute o disperse negli anni. Io vi invito ad ammirare in ogni caso la bellezza di queste tele che, se fossero rimaste al loro posto sarebbero un gioiello inestimabile nel cuore della città. Nel castello sono state posizionate delle copie che rendono almeno in parte l’idea.
Siccome ci tengo a mostrarvene almeno uno, ho scelto Bacco e Arianna di Tiziano. A parte la bellezza, ecco la storia: Teseo (quello del Minotauro) ha appena lasciato l’isola di Nasso, abbandonando la povera Arianna piangente (si vede la nave allontanarsi). Ma attenzione: arriva Bacco con tutta la sua fanfara e, colpo di fulmine! I due si innamorano e Bacco porta con sé Arianna sull’Olimpo, la sposa e le dona una corona d’oro, forgiata da Efesto. Alla morte di Arianna, Bacco trasformerà la corona in costellazione (che infatti nel cielo è visibile).



Rotonda Foschini
A pochi passi dal Castello, si trova il teatro comunale della città, dedicato al maestro Claudio Abbado. Vala la pena entrare nel cortile interno di forma ovale, ribattezzato appunto rotonda Foschini in onore del progettista del teatro, alzare lo sguardo e scattare una bella foto.






Duomo
La Cattedrale, dedicata a San Giorgio Martire, è una sintesi di stili diversi: romanico e gotico. Purtroppo è in restauro in questo periodo e l’ho trovata chiusa. Però è comunque molto bello il lato sud lungo piazza Trento e Trieste. Sostenuto da agili colonnette, presenta infatti il delizioso Loggiato dei Merciai, sotto il quale sono collocate diverse botteghe. Sulla piazza si affacciano anche il Palazzo della Ragione e il Municipio. Ovviamente ho beccato il periodo in cui la facciata era coperta da impalcature.



Palazzo Schifanoia
Di origine trecentesca, fu commissionato da Alberto V d’Este, desideroso di avere un ritiro tutto per sé, dove rilassarsi e svagarsi, fuggendo dalla monotonia della vita quotidiana. Ecco perché si chiama Schifanoia (nel senso di schivare la noia degli impegni governativi). Io lo trovo geniale, penso che io e Alberto V saremmo andati d’accordo. 😉 Al giorno d’oggi è sede museale, celebre soprattutto per il magnifico Salone dei Mesi, capolavoro rinascimentale della Scuola Ferrarese. Rappresenta simboli astrologici, scene di vita quotidiana e trionfi di divinità pagane. Per me merita tantissimo!



Piazza Ariostea
Passeggiando per Ferrara, nella zona nord, vicino al Parco Massari, noterete un’ampia piazza ovale. Ebbene, è lei. Al suo centro, una statua rende omaggio a Ludovico Ariosto. Personalmente ho adorato L’Orlando Furioso al liceo, mi fruttò un voto altissimo nel tema di italiano (dovete sapere che io studiavo solo gli argomenti che mi piacevano, tralasciando completamente o quasi quelli che mi annoiavano). La piazza ospita il Palio di Ferrara in maggio. Intorno ci sono diversi localini.
Corso Ercole d’Este
Corso Ercole si chiama così perché fu Ercole d’Este, nell’anno della scoperta dell’America, il 1492, a voler trasformare l’impianto medievale della città, dotandola di un corso moderno ed ampio. Il punto più bello è il Quadrivio degli Angeli, l’incrocio dove si trovano Palazzo dei Diamanti, Palazzo Prosperi Sacrati e Palazzo Turchi di Bagno.
Palazzo dei Diamanti
È un edificio strepitoso che era sempre immancabile nei libri di arte a scuola. È infatti un vero capolavoro rinascimentale. Biagio Rossetti lo adornò con 8.500 bugne (pietre sporgenti) a forma di diamante. Ospita ora la Pinacoteca Nazionale e mostre temporanee. Leggenda narra che, nascosto nella facciata, ci sia anche un diamante vero. Io non l’ho trovato (ma va?). Aguzzate la vista se andate!






Mura
Lunghe 9 km, abbracciano tutti il centro storico e si possono percorrere sia a piedi che in bici, tra porte, baluardi e torrioni, immerse nel verde. Questa è stata una delle esperienze più belle della mia permanenza a Ferrara. Il giro delle mura è davvero piacevole, specie se si decide di fare la parte superiore (altrimenti c’è il giro esterno), si sta freschi sotto gli alberi. In particolare, è splendido il tratto tra il Torrione Porta di Mare (il viale di faggi è poesia) e Porta degli Angeli. Tantissimo verde e tanti ferraresi che passeggiano, corrono e si godono l’ombra.



Via delle Volte
Di impianto medievale, è una delle vie più pittoresche e instagrammabili della città. Il suo aspetto deriva dal fatto che le volte collegavano le abitazioni o le botteghe artigiane ai rispettivi magazzini. Molto carine sono anche le vie attigue, come via Ragno, via Giuoco del Pallone, via San Romano.






Finzi Contini
Il giardino dei Finzi Contini è uno dei miei libri preferiti. Purtroppo però il giardino nella realtà non esiste. Anzi, mi sa che rileggerò il libro a breve per rinfrescare i miei ricordi. La comunità ebraica a Ferrara si formò a partire dal Quattrocento grazie ad una politica di protezione da parte dei duchi. In città ci sono infatti una Sinagoga, un Museo Ebraico e il Cimitero Ebraico.
Palazzina Marfisa d’Este
Residenza di Marfisa d’Este, figlia di Francesco d’Este, era mecenate di Torquato Tasso. Il suo bel palazzo, oltretutto con un bel giardino sul retro, oggi ospita mostre temporanee, come “Claudio Koporossy. Invisibilia” (dura fino ad agosto): deliziose immagini di giochi d’acqua ci invitano a riflettere sulla bellezza di ciò che ci circonda. Vi invito, se andrete a visitarla, a far caso ai meravigliosi soffitti della palazzina. Uno più bello dell’altro!






Dove mangiare a Ferrara
Trattoria Da Noemi: situata in un bellissimo palazzo che risale al 1400 (l’esterno è delizioso, tutto da fotografare), è una trattoria storica familiare e accogliente che propone piatti tipici ferraresi a partire da prodotti del territorio. La titolare Maria Cristina prepara personalmente la pasta fresca, i ripieni e i dolci, aiutata dai figli. Appena si apre il menu, leggete la storia della mamma di Maria Cristina, una dolcezza unica. Accoglienza col sorriso. Buoni piatti della tradizione. Se proprio devo trovare il pelo nell’uovo, per me nei cappellacci c’era troppa noce moscata. Ma è questione di gusti. Il pasticcio ferrarese e tutto il resto erano strepitosi.






Birraria Giori: un’istituzione a Ferrara, attiva da fine 1800. Si tratta di un gazebo con diversi tavolini all’esterno, proprio ai piedi del Castello. Qui si viene per gustare un panino o una piadina (anche con impasto di zucca), che si possono farcire a piacere, scegliendo tra i tanti ingredienti presenti nel menu e suddivisi tra: salumi, formaggi, verdure cotte, crude, grigliate, sott’olio o sott’aceto, salse e altro. Io ho preso una piada crudo e mozzarella perché a me piace così, no complicazioni.



Ca d’ Frara: È un locale in pieno centro, con una sala moderna ed elegante, perfetta per una serata a due. Il menù offre una combinazione tra tradizione e innovazione, e si compone di piatti sia di terra che di mare, con materie prime di qualità. Ci siamo trovati molto bene sia come accoglienza che come bontà della materia prima, davvero tutto ottimo.






Principessa Pio: Un agriturismo in città. È infatti un’oasi verde all’interno della cinta muraria di Ferrara, nella zona degli orti rinascimentali, e si può raggiungere sia in macchina che a piedi. Offre una cucina del territorio ed è anche fattoria didattica con percorsi su miele, uova, vite o mela cotogna.






Cosa mangiare a Ferrara
- Antipasti: quello che ho trovato in ogni locale erano i pinzini (simili a gnocco fritto) con affettati oppure sformato di verdure (solitamente zucca) con salsa al parmigiano.
- Pasta fatta a mano, condita con sughi di carne o a base di zucca, come cappellacci, cappelletti e lasagne. Il primo piatto ferrarese per eccellenza è però il pasticcio di maccheroni.
- La salama da sugo è invece un tipico secondo. È una salsiccia fatta di carni miste ed insaporite con vino rosso e spezie. Ci sono poi altre carni, come anatra e faraona.
- Potreste notare sulle tavole e nei panifici anche una strana pagnotta. È la coppia ferrarese igp. La sua forma è particolare: due pezzi di pasta uniti da un cuore morbido. Avrebbe origine addirittura da una cena alla corte del Duca durante il Carnevale del 1536.
- Tra i dolci, dovete assaggiare la tenerina al cioccolato, un guscio croccante che nasconde un ripieno umido e libidinoso.
Dove dormire
Noi abbiamo alloggiato all’hotel de Prati, a due passi, ma proprio due, dal Castello. C’è la possibilità di avere un tagliando da esibire sul cruscotto per poter lasciare l’auto in una via limitrofa, come abbiamo fatto noi, per €3 al giorno. Camere un pochino datate ma non manca nulla. Buona colazione, personale cortese e discreto. L’unica cosa scomoda è il dispenser di sapone.