La libreria Acqua Alta a Venezia è probabilmente la libreria più famosa della città. Si trova a meno di 10 minuti da Piazza San Marco, poco oltre il campo Santa Maria Formosa.
Ho letto brevemente la storia del proprietario, Luigi Frizzo, vicentino che, dopo aver viaggiato in lungo e in largo, ha riscoperto l’amore per i libri e per l’esoterismo e, nel 2004, ha deciso di aprire una libreria nella città più bella e magica del mondo, creando un luogo perfetto per tutti i sognatori come lui.
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Perché si chiama così
Il nome non è un riferimento all’acqua alta tanto per fare. La libreria infatti è periodicamente frequentata proprio da un visitatore d’eccezione, l’acqua alta! Non proprio l’ideale per i libri. Dopo che il fenomeno dell’acqua alta si è presentato per la prima volta, Luigi si è attrezzato come ha potuto per ovviare il problema, piazzando, all’interno del negozio, i contenitori più disparati: una vasca da bagno, una canoa, una barca e una gondola.



Il signor Luigi
La prima volta che ho visitato la Libreria Acqua Alta a Venezia, la prima cosa che mi ha colpito è stato proprio il suo proprietario Luigi. Era seduto subito dopo l’ingresso a sinistra, dietro la cassa. Gioviale, paffuto e sereno, si rivolgeva ad ogni nuovo cliente che entrava in negozio con un saluto diverso. A me ha deciso di parlare in francese: “Bonjour!”. Mi ha fatto subito molta simpatia. Alla mia seconda visita ero con mio nipote Filippo. Questa volta il signor Luigi voleva che i clienti prestassero attenzione ad uno strambo poster con un’illusione ottica. Non era nulla di speciale, ma lui, imperterrito, attirava l’attenzione di ciascun cliente all’ingresso, ripetendo: “Guarda qua, non è fantastico? Sembra che ti stia seguendo”. Insomma, un personaggio.



Dentro la libreria Acqua Alta a Venezia
Il negozio è zeppo di libri, ovviamente. Ma chi si aspetta che siano tutti ben ordinati, ben illuminati, ben conservati come nelle normali librerie, rimarrà forse un po’ deluso. Qui i libri, nuovi, vecchi, in italiano o in altre lingue, sembrano aver preso il controllo del luogo. Sono ovunque.
Alcuni sono stati rovinati dall’acqua e riutilizzati per creare ad esempio la celebre scala sul retro, utile per sbirciare il canale. Capita spesso anche di avvistare qua e là, adagiati sui libri, diversi gatti sonnacchiosi. È stato un amico del proprietario, alcuni anni fa, a chiedergli per la prima volta di occuparsi di un gatto che non sapeva a chi affidare. Pare che gliene portò ben tre anziché uno solo, e che da lì sia nato questo grazioso connubio.
Insomma, il luogo è davvero suggestivo e tutto da fotografare.



La sensazione che ho provato era di trovarmi nella vecchia cantina dei nonni, dove si possono vedere oggetti di una vita intera, utili e inutili, raccolti negli anni. Un posto un così pieno di oggetti che a malapena puoi muoverti. Ma anche un luogo pieno di ricordi. E, in questo senso, ha un grande fascino. Se proprio devo trovare un difetto, aleggia un odore stantio di libri macerati dall’acqua che non mi garba per niente.
La situazione a settembre 2020
La libreria è stata danneggiata dall’acqua alta eccezionale del novembre 2019, ma si è presto risollevata. L’ultima volta in cui ci sono stata ero con mio marito Matteo, a settembre 2020. Siamo entrati in fila e abbiamo dovuto rispettare un percorso obbligato per rispettare le norme anti Covid. Luigi non c’era. Penso che quello alla cassa fosse suo figlio Lino, ma non ne sono certa. È stato bello tornare, ma, certo, le circostanze, l’assenza di Luigi, le mascherine, i sensi unici, la fila per fare una foto non sono stati il massimo. Aleggiava un’atmosfera un po’ triste, pur nel sollievo di poter essere lì.






Cosa ne penso? Vale la pena visitarla?
Ho letto molte opinioni. Alcune persone sono entusiaste e la adorano. Altre sono rimaste deluse dal luogo, soprattutto perché i libri non vengono trattati “con il dovuto rispetto”. Una parte di verità c’è. Io però non riesco a considerare questo posto una normale libreria. Lo considero un’attrazione di Venezia. Un luogo da vedere da aggiungere alla lista. Un posto con molto carattere, che quindi o si odia o si ama. A me piace moltissimo e credo che valga la pena visitarla e scattare molte foto al suo interno: tra scala di enciclopedie, gondola, gatti, scaffali e la porta d’acqua (ovvero la porta che conduce direttamente al canale, visibile nella foto di copertina dell’articolo), c’è l’imbarazzo della scelta per effettuare degli scatti pazzeschi. In più, chi lo desidera può trovare alcune chicche rare tra i libri esposti.
Tu hai già visitato la libreria Acqua Alta a Venezia? La odi o lo ami?