I locali storici a Padova sono parecchi. In questo articolo mi concentrerò su bar, caffetterie, ristoranti e simili. Delle botteghe vorrei parlare più avanti in separata sede per questione di spazio e tempo. Come sempre, in fondo alla pagina troverete la mappa dei locali.
Preciso che per la selezione mi sono basata sulle mie esperienze dirette. In alcuni locali proprio non sono mai stata oppure ci sono andata ormai diversi anni fa, quindi non avrebbe senso includerli. Insomma, dato che il mio non è un giornale ma un blog, qui racconto sempre le cose dal mio punto di vista e secondo il mio gusto personale. Quindi, chi non dovesse trovare il proprio locale in elenco, può sempre invitarmi a provarlo. 😉
PS e se non mi seguite su Instagram, mi trovate come MyCornerOfItaly!
Locali storici a Padova
Caffè Pedrocchi
Partiamo dall’ istituzione cittadina, il famoso Caffè Pedrocchi. Fu fondato nel 1831 su modello dei grandi Caffè Viennesi ed ebbe da subito un grande successo data la vicinanza all’Università. Proprio per questo fu frequentato da artisti ed intellettuali come Lord Byron e Stendhal, che lo definì il migliore al mondo. La specialità da provare è l’omonimo caffè Pedrocchi, un caffè in tazza grande con crema alla menta e una spruzzata di cacao in polvere.
Al suo interno potrete trovare 3 sale: Rossa (dove è situato il bancone storico), Verde (dove ci si può sedere senza consumare) e Bianca (usata a pranzo e cena). Se si entra dal centro del lato Nord, si può invece provare la pasticceria, in piedi o seduti. Siccome mi dilungherei troppo, perché tante sono le curiosità su questo luogo, concludo qui e magari dedicherò al Pedrocchi un articolo a parte un’altra volta.
Dove: Via VIII Febbraio, 15, Padova






Bar Margherita
È un bar situato in Piazza della Frutta, con vista sul Palazzo della Ragione. Questo era il locale dove io e mia mamma spesso ci fermavamo, lei a bere un caffè e io un succo di frutta, quando ero piccola. È quindi per me un caro ricordo anche se negli anni le cose sono cambiate. Ad esempio, sarò nostalgica, ma lo preferivo quando c’erano le fioriere che creavano uno spazio concluso. Ora invece i tavoli sono direttamente aperti sulla piazza.
Dove: Piazza della Frutta, 44, Padova



Pasticceria Graziati
Subito accanto al Bar Margherita, si trova Graziati. Ne parlo spesso, i taggo, li cito, li elogio su Instagram. Mi avessero “badato” una volta, oh! Zero. Ciò nonostante continuo a consigliare i loro prodotti: millefoglie, cioccolata calda con panna, pazientina, torta alle mandorle in particolare. Hanno un locale a Padova e uno a Cittadella. Quello di Padova è stato ristrutturato di recente. Ma posso dire che io lo preferivo prima con i tavoli di legno e l’atmosfera più medievale?
Dove: Piazza della Frutta, 40, Padova



Bar da Mario al Bo
Aperto da fine anni Sessanta, è un minuscolo bar situato all’interno del Palazzo Universitario, passato il cortile. Alle pareti, le pitture di Amen ritraggono soggetti goliardici. Tra stendardi, feluche, foto e cimeli vari, si possono bere i famosi aperitivi Polifonico e Morandini, i cui ingredienti sono rigorosamente segreti.
Dove: Via VIII Febbraio, 2, Padova



Caffetteria Manin
Situata lungo l’omonima via, all’Angolo con via Monte di Pietà, la Caffetterie Manin si riconosce subito. Lo street artist Kenny Random ha voluto infatti regalare alla città un’opera proprio in quest’angolo, “Chi ama non dorme”. Attenzione, perché questo non è un semplice bar ma anche una torrefazione attiva dal 1979. Qui si trovano sia polveri di caffè che varie miscele da degustare al momento. Io sono entrata appositamente per curiosare e ho provato il Gran Manin, perché questo nome mi faceva ridere pensando al Gran Mogol di Paperino. Io non sono affatto un’amante del caffè quindi non faccio assolutamente testo. A colpirmi è stato il via vai continuo di clienti abituali, che chiedevano il solito. Evidentemente, per gli intenditori è un indirizzo imperdibile.
Dove: Via Daniele Manin, 56, Padova









Pizzeria Marechiaro
Si trova anch’essa lungo via Manin. L’ho frequentata per anni quando ero ventenne. E poi sporadicamente. Ora è un bel pezzo che non vado. Per la bella stagione hanno un bel dehors, eppure, strano ma vero, in tutti questi anni ho sempre mangiato dentro e mai fuori. Poco male perché le sale interne hanno il soffitto con alcune volte storiche a vista. La pizzeria è gestita dalla famiglia Mandara, di origine salernitana, che nel 1964 prese gli spazi della precedente trattoria «Alle due vecchie».
Dove: Via Daniele Manin, 37, Padova



Pasticceria Tadiotto al Duomo
Il locale è molto piccolo, per cui al suo interno troverete pochi tavoli per accomodarvi. Anche loro non mi hanno mai dato soddisfazione le volte in cui li ho taggati sui social, pazienza. Continuerò a mangiare con gusto la loro crostate alla crema con fragoline di bosco, tra le torte più buone di sempre. Ottime anche le frittelle, che però non sono una cosa che io amo particolarmente in generale.
Dove: Via Domenico Vandelli, 2, Padova



Pasticceria Wiennese
Anche della Pasticceria Wiennese parlo spesso. È la pasticceria della mia infanzia, quella più vicina a casa, dove vado a prendermi un bel bignè al cioccolato quando ho bisogno di una coccola perché le paste qui sono ancora quelle di una volta, belle generose. Consiglio anche le tartellette alla frutta. Di speciale hanno, tra frolla e crema, anche uno strato di cioccolato. Per non parlare della famosa Sacher, un classico per i compleanni della mia famiglia. Hanno anche servizio bistrot ma non l’ho mai provato.
Dove: Piazza Petrarca, 16, Padova






Osteria dal Capo
Fu un capo tranviere in pensione ad avviare qui, a pochi passi dal Duomo di Padova, una mescita di vini nel 1936. Nel dopoguerra, iniziò ad offrire anche spuncioti, ovvero assaggini di cibo. La cucina offre piatti veneti della tradizione. Lo spazio è piccolissimo ma suggestivo perché gli arredi sono quelli di una volta. Nella bella stagione ci sono comunque tavoli anche all’aperto.
Dove: Via Obizzi, 2, Padova



È gelato di Ruggero
È un piccolo chioschetto stile liberty di colore verde collocato in Prato della Valle, angolo con via Umberto I, vicino alla fermata del tram. Tutto iniziò nel lontano 1897 quando Rocco Pradel, originario della Val di Zoldo, patria del gelato, arrivò a Padova col suo carretto di gelati. Nel 1980, Ruggero Pieruz rilevò l’attività. Dieci anni dopo, fece installare il caratteristico chiosco. Io ci ho messo anni a non chiamarlo più Da Rocco, nome del primo proprietario. Abitudini. Le specialità per cui è famoso sono la Nafta (bicchiere con gelato, panna e topping) e la panna in gelo (mattoncino di panna ghiacciata tra due cialde di biscotto, ricoperto di cioccolato fuso).
Dove: Prato della Valle, 1, Padova






Pizzeria Orsucci
Mentre scrivo questo articolo, è sera. È quasi ora di cena e, tra tutti i luoghi deliziosi di cui sto scrivendo, mi assale una voglia matta di mangiare una pizzetta di Orsucci. L’ho provata per la prima volta tanti anni fa. Mi portò mio fratello, che ha 15 anni più di me, quando ero bambina. Ci sono tornata diversi anni dopo, da ragazza. E poi ancora altre volte più di recente. Ecco, il sapore è sempre quello. E questo è commovente. Tanti, troppi posti cambiano tutto e non ritrovi più certi aromi. Qui no.
Il locale fu aperto nel 1922 dal lucchese Renato Orsucci. Aveva fatto il militare a Padova e la città gli era piaciuta così tanto da volercisi trasferire. Le pizze che troverete qui sono piccine e sottili, cotte al testo e poi avvolte nella carta. Nel locale ci sono 2-3 tavolini, però a due passi c’è Prato della Valle dove ci si può sedere a mangiare senza problemi.
Dove: Corso Vittorio Emanuele II, 18, Padova






Trattoria Zairo
Il locale si trova in Prato della Valle. Aperto come birreria e trattoria nel 1904, fu gestito dalla stessa famiglia per oltre 70 anni. Nel 1988 il nuovo proprietario la rilevò, dandole il nome Zairo, in onore al teatro romano che sorgeva anticamente nella piazza. Pensate che le pietre di questo teatro furono riutilizzate per sistemare la Basilica di Santa Giustina e anche il Ponte di Rialto a Venezia. Qui è possibile mangiare piatti tradizionali italiani. L’arredo è vintage, con alcuni elementi architettonici della preesistente chiesetta di San Leonino. Ovvero, le tre navate all’ingresso e un affresco Seicentesco.
Dove: Prato della Valle, 51, Padova



2 locali padovani che non ci sono più e che rimpiango
Forse non ha senso inserirli ma ho la necessità di fissare i miei ricordi.
Gelateria Sommariva
Si trovava in via Emanuele Filiberto ed ha chiuso i battenti nel 2012. Qui ogni tanto, quando ero piccola, mio padre mi portava a mangiare il gianduiotto con la panna il sabato pomeriggio. Per me è uno dei ricordi più belli di sempre. Tuttora, quando passo di lì e vedo le vetrine del negozio di abbigliamento che ha preso il posto di questo locale provo una stretta al cuore.



Osteria Buso, da Mirco
Osteria Buso, ovvero “Da Mirco” in via Cristofori, quartiere Savonarola. Lì ho trascorso sera dopo sera gli anni dell’università. Per un breve periodo ci ho anche lavorato come cameriera. Ricordi splendidi: si giocava a carte, si chiacchierava, si cantava se qualcuno imbracciava la chitarra appesa al muro. Ed era aperto fino alle 3 di notte. L’arredamento era unico, con il perlinato alle pareti, l’insegna tridimensionale di Braccio di Ferro, i cerchioni di auto attaccati in un angolo, le foto dei personaggi famosi passati di lì.
Mirco poi era un personaggio, con la sua voce afona e i suoi aneddoti, mentre in cucina la dolcissima moglie Ugolina ci preparava toast, conchiglie, panini o patatine fritte. Ve lo ricordate? Ora al suo posto c’è una trattoria, ma l’arredo è stato totalmente rinnovato. In omaggio al vecchio locale si chiama La Banda del Buso. Io però, mi spiace, non amo tornarci perché ho troppi ricordi.
Nella foto sotto io e i miei amici con Mirco. Io ovviamente con gli occhi chiusi. Quello a sinistra è Matteo quando aveva ancora i capelli. Purtroppo nella foto mancano alcuni amici, assenti quel giorno: il mio migliore amico Stefano che all’epoca era in America, Giulio della creperia Cocaeta, Andre, Tomaso, Ivan. Penso fosse l’anno 1998.


