Luoghi particolari a Venezia: cosa vedere a Venezia di insolito

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Come promesso, ecco cosa vedere a Venezia di insolito. Non saranno tutte attrazioni poco note in assoluto perché sarebbe impossibile. Primo perché si tratta di Venezia, una città tra le più visitate al mondo. Quindi scoprire posti davvero sconosciuti sarebbe utopistico. Secondo, non siamo navigatori nell’era delle esplorazioni, quindi non stiamo scoprendo nuovi continenti ignoti. Ci sarà sempre qualcuno che c’è stato prima di noi. Ultima cosa: ho incluso anche alcuni luoghi che sono certa che tutti conoscano di nome, ma che secondo me in pochi hanno visitato. Esempio: la Ca’ d’Oro. Sicuramente chi va a Venezia spesso ci sarà stato. Ma chi magari c’è stato una o due volte per una giornata, toccando solo i luoghi imperdibili, probabilmente non l’avrà visitata. E ora: ecco la mia lista di luoghi particolari a Venezia. Per comodità ho pensato di dividerli per Sestiere

Troverete altri bellissimi luoghi, tra cui alcuni meno noti, anche nell’articolo sui Posti instagrammabili a Venezia

Mappa: in fondo all’articolo c’è la mappa con tutti i luoghi inclusi nella lista.

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Luoghi particolari a Venezia: Cannaregio

I 4 Mori

Campo dei Mori. Si chiama così perché, lungo i muri dell’edificio che ospita l’Osteria Orto dei Mori, sono incastonate 4 statue che rappresentano uomini vestiti all’orientale. Secondo la tradizione sarebbero 3 fratelli (e un loro servitore), commercianti di seta provenienti dal Peloponneso: Sandi, Afani e Rioba (quest’ultimo è quello della statua d’angolo col naso metallico). A Venezia i tre “Mori” costruirono Palazzo Mastelli, sulla cui facciata lungo il Rio della Madonna dell’Orto si distingue il rilievo di un uomo con cammello. C’è un’altra curiosità. Pare che il nome Mastelli derivi dal fatto che i tre fossero tanto ricchi da possedere mastelli pieni d’oro

Casa di Tintoretto

Subito accanto ai Mori vedrete una bellissima casa gotica, color rosa veneziano, dove nel 1518 nacque, e poi abitò tutta la vita Jacopo Robusti, ovvero il Tintoretto. Sulla facciata è possibile leggere una lapide che intima il viandante a non ignorare la casa del celebre pittore.

Curiosità: più in alto a destra è incastonata anche una piccola statua di Ercole, che cela una storia molto affascinante. Pare che la figlia di Tintoretto fu avvicinata da una strega che tentò di rubarle l’anima.

La ragazza, che fortunatamente era sospettosa, avvisò il padre, che attirò la strega in casa con uno stratagemma e la riempì di bastonate. Quella si dileguò in una nuvola di fumo attraverso il muro, lasciando un foro. A coprirlo e fare la guardia, fu collocato Ercole. Subito accanto è situata la stamperia Bottega di Tintoretto che però non ho mai avuto il piacere di visitare (era chiusa quando sono passata).

La calle più stretta

Si tratta di Calle Varisco, nel sestiere di Cannaregio, vicino a Campo Widmann. La calle è larga appena 53 cm nel punto più stretto ed è una meta di curiosi e fotografi che non vedono l’ora di effettuare qualche scatto o vedere se ci passano!  A parte questa caratteristica, non ha particolare fascino rispetto a tanti altri luoghi, ma ovviamente andava inclusa. 

Chiesa di Santa Maria dei Miracoli

L’elegante chiesa di Santa Maria dei Miracoli è tutta rivestita di marmi pregiati e molto originale per il frontone semicircolare. Si tratta di uno dei primi edifici costruiti in stile rinascimentale in città. Anche l’interno, ad una sola navata, è completamente decorato da marmi preziosi. 

Santa Maria dei Miracoli

Ca’ d’Oro

Sicuramente non è un luogo così insolito. Però, quando chiedo in giro, noto che in tanti non l’hanno mai visitata. Invece secondo me è un museo davvero grazioso. In particolare, il cortile gotico con pavimento di marmi a mosaico è strepitoso. Il palazzo si chiama così perché originariamente alcune porzioni della facciata avevano effettivamente delle finiture d’oro andate perdute nel tempo. È possibile fotografare l’affaccio sul Canal Grande da Fondamente Riva Olio. 

Campiello del Remer

Il suo nome deriva dalla presenza di botteghe di artigiani che costruivano remi per gondole. È un campiello delizioso, grazie alla presenza di una vera da pozzo e di una scalinata esterna con grandi arcate medievali. Il lato aperto dà inoltre su Canal Grande con vista sul Ponte di Rialto e sul Mercato. Nel campiello c’è anche un ristorante (Taverna del Remer) di cui mi hanno parlato molto bene, e che dalle foto sembra davvero grazioso, ma che non ho mai provato. 

Oratorio dei Crociferi

Nel XII secolo i padri Crociferi fondarono a Cannaregio un ospedale per ospitare chi era in partenza per la Terra Santa. Fu poi trasformato in un rifugio per donne povere. In seguito alla distruzione a causa di un incendio, il doge Pasquale Cicogna lo fece ristrutturare e decorare da Palma il Giovane, di cui ora possiamo ammirare le notevoli tele. Purtroppo ho provato a contattarli, via social e non, ma non mi hanno risposto per capire se riapriranno al pubblico. Io stessa quindi non ho ancora potuto ammirarlo.

Proprio lì accanto è l’ex Convento dei Crociferi, ora sede di Combo, residenza universitaria, ostello e bacaro che vi consiglio di andare a sbirciare. 

Banco Rosso

Nel Ghetto Ebraico di Venezia esistevano un tempo tre banchi di pegno, soppressi a fine Settecento: rosso, verde e nero, a seconda del collore della ricevuta che veniva consegnata a chi lasciava un oggetto in cambio di denaro. Uno di essi, quello rosso appunto, è stato restaurato e aperto al pubblico in Campo del Ghetto Nuovo. Non l’ho ancora mai visitato però.

S. Maria di Nazareth aka Chiesa degli Scalzi

Si trova a fianco alla stazione di Santa Lucia, e, proprio per questo, l’ho sempre “snobbata” pensando: “Vabbè prima o poi la visiterò, tanto è attaccata alla stazione”. E così ho finito per visitarla solo l’anno scorso. Devo dire che è davvero spettacolare. Oltretutto nell’area dietro la chiesa i Carmelitani Scalzi coltivano sin dal Seicento ortaggi ed erbe medicinali. Nel 2014 il vecchio orto è stato rinnovato e trasformato nel Giardino Mistico. Alcuni siti che affermano che sia aperto ogni giorno dalle 9 alle 17. Ma non mi fiderei molto di questi tempi. Meglio chiedere informazioni a info@giardinomistico.it. C’è anche un negozietto uscendo dalla chiesa e girando a destra e poi destra ancora. Se andate, potrete acquistare la celebre Acqua di Melissa, che pare miracolosa per la digestione e anche contro il mal di testa. Prima o poi la proverò!

Museo di Richard Wagner

Si tratta dell’appartamento veneziano del celebre compositore tedesco, che qui morì nel 1883. Attualmente è parte della sede del Casinò, Ca’ Vendramin Calergi. All’interno delle sale è possibile ammirare partiture, lettere, dipinti, dischi e cimeli vari. Purtroppo al momento risulta chiuso temporaneamente. Non sono ancora riuscita a visitarlo.


Luoghi insoliti a Venezia: Santa Croce

Tessitura Luigi Bevilacqua

È una delle attività storiche di Venezia. Nell’atelier con affaccio sul Canal Grande si possono ammirare stoffe che adornano le più importanti residenze del mondo, dal Quirinale alla Casa Bianca. Ma il pezzo forte sono i telai antichi, uno spettacolo che mi ha emozionato. La sede è a 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria. Attenzione: gli orari che trovate su Google Maps sono quelli del negozio. È possibile visitare la Tessitura su prenotazione. Io l’ho visitato durante un evento, su invito della mia amica Elisabetta dell’archiblog MaisonLab.

Museo di Palazzo Mocenigo

La famiglia Mocenigo visse in questo Palazzo fino al 1945. Ora è sede museale. Al piano nobile è possibile visitare 20 stanze, dove ammirare tappezzerie, dipinti, mobili, lampadari di Murano. Alcuni sono originali del Palazzo, altri sono comunque d’epoca settecentesca. Alcune stanze ospitano abiti e panciotti del Settecento. Super interessanti le stanze dedicate alla storia del profumo. Compreso il video. Non so se, causa Covid, l’area interattiva (dove si potevano annusare i vari aromi) sia ancora chiusa o no. 

Museo di Storia Naturale

Il Museo è situato all’interno di un bellissimo palazzo che si affaccia su Canal Grande: il Fondaco dei Turchi, un tempo sede commerciale dei mercanti turchi. Innanzitutto mi piace molto il piccolo giardinetto un po’ nascosto tra due palazzi veneziani. Come museo è molto interessante, con un’ampia varietà di sezioni dedicate a dinosauri, fossili, animali, collezionismo naturalistico, spedizioni scientifiche, galleria dei cetacei, ecc. 

Museo di Arte Orientale

All’interno di Ca’ Pesaro, all’ultimo piano, si trova questo museo, che espone la collezione privata di Enrico di Borbone. A fine Ottocento egli visitò Cina, Indonesia e Giappone e riportò con sé circa 20.000 oggetti, tra cui armature di samurai, armi, stampe, vasi, strumenti musicali. 


Cosa vedere a Venezia di insolito: San Polo

Ponte delle Tette

Forse vi sarà capitato, gironzolando per la città, di imbattervi in questo ponte. Ebbene sì, si tratta proprio di tette. Era questa infatti la zona dei bordelli veneziani. Le donne solevano esporsi a seno nudo per attirare i passanti. Non lontano c’è anche il Rio Terà de le Carampane, dove un tempo sorgeva un ospizio per anziane prostitute, ca’ Rampani. Da questo i veneziani, burloni come sempre, iniziarono ad usare il nome carampana per definire una donna… diciamo non più nel fiore degli anni. 

Il Gobbo di Rialto

La statua si trova di fronte alla chiesa di San Giacomo. In realtà non si tratta di un gobbo. Bensì di un uomo inginocchiato che sorregge una scaletta con in cima una pietra. È la Pietra del Bando, ovvero il podio da cui anticamente si leggevano i documenti pubblici e venivano effettuati i proclami della Serenissima. 

Palazzetto Bru Zane

Si tratta di un centro di ricerca sulla musica romantica francese, ospitato in un ex casino Veneziano di fine ‘600, con tanto di giardino interno. È possibile partecipare ad una visita gratuita ogni giovedì pomeriggio (14:30 italiano, 15 francese, 15:30 inglese) scrivendo a contact@bru-zane.com (visite sospese però dal 23/06 al 7/07 e tutto agosto). La fondazione organizza inoltre convegni, concerti e progetti didattici. Quindi un’altra possibilità per visitarlo è assistere ad un concerto o altro evento in corso. Non l’ho ancora visitato.


Luoghi insoliti a Dorsoduro

Ponte dei Pugni

Sicuramente non è un luogo poco noto, ma forse non tutti conoscono la storia di questo ponte. Il nome fa riferimento agli scontri a suon di pugni tra due diverse fazioni: i Castellani di San Pietro di Castello e i Nicolotti di San Nicolò dei Mendicoli. I combattimenti avvenivano proprio su questo ponte, che all’epoca non aveva ringhiere. Ai quattro angoli potrete infatti notare delle impronte di piedi (fatte di pietra d’Istria), che segnavano il posizionamento di contendenti e giudici. Gli scontri furono proibiti a partire da inizio Settecento. Curiosità: la chiesa che si vede da qui è quella che forse ricordate nel film Indiana Jones e l’Ultima Crociata

Fruttarolo Rio de San Barnaba

Lo adoro. Una delle cose particolari di questa città. È un fruttivendolo su barca che potete trovare ormeggiato in Rio San Barnaba, proprio ai piedi del Ponte dei Pugni. Ce n’è uno anche a Castello. Ah, e anche a Burano ne ho avvistato uno. Sempre deliziosi da vedere. 

San Pantalon 

Vicino a Campo Santa Margherita sorge la chiesa di San Pantalon. Il nome mi fa sempre ridere perché è lo stesso di una maschera del Carnevale Veneziano, che rappresenta il vecchio mercante avaro. E mi ricorda una frase che ripete spesso mio padre quando gli tocca pagare qualche tassa: “Xé sempre Pantaeón che paga!” È sempre Pantalone a pagare. In realtà ovviamente il santo non ha nulla a che vedere con la maschera. Ma come mai ho messo in elenco questa chiesa? Perché custodisce il dipinto su tela più grande del mondo. Raffigura Il martirio del povero San Pantalon e misura ben 443 metri quadrati. 

Dona Onesta

Camminando lungo Calle degli Albanesi, e alzando gli occhi davanti a voi, in alto sul palazzo, di fronte alla trattoria Dona Onesta potrete avvistare un volto di donna. È lei, la donna onesta. La sua origine non è certa. Secondo alcuni deriva da un fatto di sangue. Un uomo, incapricciato della moglie del fabbro che anticamente qui aveva una bottega, gli commissionò un pugnale per avere la scusa di vedere la donna. La violentò e lei, per la vergogna, si uccise con quello stesso pugnale. Non è un’attrazione imperdibile, ma una curiosità da osservare se si passa di qui. La trattoria poi è graziosa e mi dicono (grazie alla mia informatrice Denise) anche buona. 

Visitare uno Squero

A Dorsoduro è possibile ammirare o anche, su appuntamento, visitare uno Squero, ovvero il luogo di costruzione e riparazione delle gondole. In zona ce ne sono due. Il più noto è probabilmente quello di San Trovaso, a breve distanza dalle Gallerie dell’Accademia. Non lontano c’è anche lo Squero Tramontin. In zona, non perdetevi una sosta nella Gelateria Nico per un gelato o un gianduiotto con panna montata.

Dorsoduro – Giudecca

Casa dei Tre Oci

Situata sull’isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci (tre occhi) è stata edificata a inizio XX secolo per essere la casa veneziana del pittore emiliano Mario De Maria. Purtroppo la storia non è allegra. Il pittore aveva perso l’amata figlioletta. A lei sono dedicate le due finestre del piano superiore. Mentre le tre grandi del piano di mezzo, che danno il nome alla casa, rappresentano il pittore, la moglie e il figlio. Al giorno d’oggi è uno spazio espositivo per mostre

Fortuny Showroom and Factory

Oltre al Museo Fortuny, a Venezia (per essere precisi alla Giudecca) esiste anche la Fabbrica di tessuti che Mariano Fortuny fondò all’inizio degli anni ’20 del Novecento. Veri e propri capolavori. Li indossò Eleonora Duse per i suoi spettacoli teatrali e poi divennero famosi nel jet set internazionale. È possibile visitare lo Showroom su appuntamento (che include inoltre un giardino segreto). Non l’ho ancora visitato ma vorrei farlo prossimamente.


Luoghi insoliti nel sestiere di San Marco

Museo Fortuny

Il museo è dedicato al pittore Mariano Fortuny Madrazo che, colpito dal decadente Palazzo Pesaro, vi stabilì il proprio studio. Iniziò poi pian piano a recuperare il resto dell’edificio, che fu donato al comune di Venezia alla morte dell’artista. È stato recentemente riallestito e riaperto, dopo alcuni interventi conservativi. Al suo interno, sale dedicate a Mariano Fortuny e poi abiti, tessuti favolosi, dipinti, documenti. 

Testa d’oro

In Salizada Pio X, ai piedi del Ponte di Rialto, lato verso Piazza San Marco, se guardate in alto a destra (ponte di fronte a voi), noterete una testa dorata, tutto ciò che resta di un’antica spezieria che era qui collocata. Si tratta infatti dell’insegna della bottega “Alla Testa d’Oro”. Sul muro è parzialmente visibile una scritta molto rovinata: Theriaca D’Andramaco, ovvero un antidoto contro il veleno, specialità della spezieria. Non vale il viaggio, eh, ma se passate di qui vale la pena dare un’occhiata.

La Casa di Desdemona

Facendo un giro in gondola un paio di anni fa, il gondoliere mi indicò Palazzo Contarini Fasan, proprio di fronte alla Basilica della Salute, dicendomi che è ritenuto la casa di Desdemona. Le leggende però sono due. La prima sostiene che qui nel Cinquecento vivesse un condottiero veneziano, Nicola Contarini, così scuro di pelle da essersi guadagnato il soprannome di Moro. Come Otello, era geloso della moglie, Palma e non Desdemona che, sfinita, lo abbandonò. Lui, accusato di aver tentato di strangolarla, fu giustiziato. La seconda storia è quella di Cristoforo Moro, ammiraglio veneziano, che, partito per Candia (l’odierna Creta), perse la moglie in circostanze misteriose. Questa seconda storia è più simile all’Otello in effetti. In ogni caso, il palazzo, piccino e in stile gotico, è davvero grazioso, tra i più belli, a mio gusto, di quel lato del Canal Grande. 

Palazzo Contarini Fasan (Venice)

Il Museo della Musica

Si tratta di un piccolo museo che, più che alla musica in generale, è dedicato alla Liuteria. Si trova all’interno della Chiesa di San Maurizio e Lazzaro. Troverete esposti diversi violini, violoncelli, mandolini ed altri strumenti, con sottofondo musicale. È aperta tutti i giorni con orario 10 – 13 e 15 – 20. Ingresso libero. Devo ancora andarci, ma vi aggiornerò.

Conservatorio Benedetto Marcello

Palazzo Pisani si può visitare nel weekend unendosi ad un tour guidato del costo di €20 (da prenotare online). Al momento però è possibile vederne alcuni ambienti del Conservatorio visitando la mostra Uncombed, Unforeseen, Uncostrained fino al 27 novembre 2022. Secondo me vale la pena approfittarne.

Casino Venier

Il casino era un piccolo ritrovo intimo e accogliente dove solevano incontrarsi i nobili per chiacchierare, ballare, giocare o dedicarsi a incontri galanti. A Venezia erano numerosi, specialmente nel Settecento, quando arrivarono al numero di 118. Casino Venier fu fatto costruire dal procuratore Venier per la colta moglie Elena Priuli. Da oltre 30 anni è sede dell’Alliance Francaise. Per visitarlo si deve prendere appuntamento scrivendo a eventi@afvenezia.it o telefonando allo 0415227079. Io ho telefonato e ho trovato posto il giorno stesso nel giro di un’ora e mezza dalla chiamata.

L’ingresso è in uno dei posti più pittoreschi della città, ovvero dal Sotoportego delle Acque. Il Casino è minuscolo, certo, ma molto curioso da visitare (non voglio dire molto perché, se andrete, troverete un dépliant molto accurato con tutte le informazioni). Vi farà strano visitarlo perché nelle 4 piccole sale ci sono gli uffici e le aule dell’associazione quindi voi sbircerete finché ci sono persone che telefonano, fanno riunione, ecc. Vi raccomando di prestare attenzione ai bellissimi pavimenti e allo spioncino (si intravede nella prima foto qui sotto). Certo, avrebbe proprio bisogno di una ristrutturazione. I documenti necessari sono pronti da tempo, mi ha confidato un affabile membro dell’Alliance, ma tutto tace dall’ufficio di competenza. Peccato.

Palazzo Cavalli-Franchetti 

Uno dei più bei palazzi su Canal Grande. Sarà per la vista sulla Salute, per la posizione ai piedi del ponte dell’Accademia, o per il giardino, ma ogni volta che passo di lì mi fermo ad ammirarlo. È la sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Ospita mostre, congressi ed eventi. Fino al 27 novembre 2022 accoglie al terzo piano il Padiglione Portoghese della Biennale. È quindi un’ottima occasione per sbirciare anche gli interni del palazzo. Io sono andata per quello. Il palazzo è uno spettacolo.

Negozio Olivetti

Progettato da Carlo Scarpa nel 1958 su indicazione dell’industriale Adriano Olivetti, è un negozio interamente dedicato ai prodotti di marca Olivetti situato in Piazza San Marco. Oltre ad essere un antesignano dei flagstore moderni, è anche un esempio di integrazione tra palazzo storico e architettura moderna. È il FAI che da oltre 10 anni si occupa della sua manutenzione e dell’apertura al pubblico, dal martedì alla domenica con orario 10 – 18:30.  

San Marco – Isola di San Giorgio

Labirinto Borges

Sull’Isola di San Giorgio, parte della fondazione Cini, centro d’arte e ricerca, c’è un labirinto di siepi di bosso, dedicato allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, nei cui libri compare spesso il tema del labirinto, simbolo della difficoltà per ogni uomo di trovare il proprio percorso nel mondo. Mi manca, non ho ancora mai visitato la Fondazione Cini.


Luoghi particolari a Venezia: Castello

Museo di Palazzo Grimani 

È un museo abbastanza piccolo e grazioso, il cui pezzo forte è la suggestiva Sala del Doge, dove è esposta una parte della collezione di statue classiche della famiglia Grimani. La Sala del Portego ospita 12 tele di Georg Baselitz, create appositamente per il museo e che, a mio parere, si sposano perfettamente con l’ambiente.

Il Sottoportico più basso di Venezia

È Sotoportego Zurlin a Castello. Si trova in Calle Ruga, con tanto di scritta: Attenzione alla testa! Una piccola curiosità da andare a sbirciare coi propri occhi se si è da quelle parti. Anche perché la zona tutt’intorno è tranquilla e autentica, come si vede nella foto sottostante.

Cripta San Zaccaria

La chiesa di San Zaccaria si trova nel sestiere di Castello, non lontano da Piazza San Marco. È tra le chiese più antiche di Venezia e custodisce una splendida pala di Bellini. La sua particolarità però è la suggestiva cripta costantemente sommersa. Attenzione: la visita alla chiesa è libera, mentre la cripta è a pagamento. Purtroppo ho trovato informazioni contrastanti. Ogni sito riporta prezzi e orari diversi per cui non posso citare dati sicuri. Altra cosa: la cripta non è visitabile durante l’acqua alta. 

San Francesco della Vigna

Nel sestiere di Castello, forse avrete notato una chiesa con delle grandi colonne color mattone (che alcuni fan di Ligabue avranno visto nel video di Piccola Stella senza cielo). È San Francesco della Vigna, con una notevole facciata progettata da Palladio. Ma perché “della Vigna”? Perché la vigna esiste davvero, all’interno di uno dei chiostri. Purtroppo: 1) non è più quella originaria, lasciata in dono 800 anni fa da un nobile veneziano ai Frati Minori; 2) viene aperta al pubblico solo in alcune occasioni (bisogna seguire la loro pagina Facebook per essere aggiornati sulle date, a quanto mi ha detto un frate molto simpatico che ho incontrato in chiesa).

Murales No one is illegal

Scoperto per caso camminando, questo significativo murales mi è piaciuto molto e ho voluto inserirlo, dato che non ne avevo ancora sentito parlare e quindi ho pensato potesse comunque essere considerato qualcosa di particolare e meno noto da vedere a Venezia. Come si vede dalla foto, lo trovate in Ramo al Ponte San Francesco, lungo tutta la parete e anche dietro l’angolo.

Fondazione Querini Stampalia

La Fondazione ospita al primo piano una Biblioteca che conta ben 350.000 volumi, aperta a studenti e studiosi. Al secondo piano è visitabile la Casa Museo della famiglia Querini Stampalia, dove è possibile ammirare arredi, dipinti, sculture, oggetti d’arte. Le collezioni antiche sono state arricchite negli anni, grazie ad acquisizioni e donazioni, ed annoverano quindi anche opere d’arte contemporanee. Fa parte del percorso museale anche l’area al piano terra, restaurata negli anni ’60 del Novecento da Carlo Scarpa.

Sotoportego dei Preti

A Castello c’è un sotoportego dov’è custodito un cuore in mattoni rossi. Pare che toccarlo porti fortuna in amore e permetta di avverare il proprio desiderio amoroso entro un anno. Si dice che il cuore fu messo qui in onore dell’amore tra il pescatore Orio e la sirena Melusina

Sotoportego della Corte Nova: attenzione alla pietra rossa!

Un altro sotoportego molto interessante è quello de la Corte Nova. Al suo interno, troverete due capitelli con i dipinti della Madonna col Bambino e della Madonna della Salute. Il soffitto è riccamente decorato a cassettoni e dipinto di oro e azzurro. Quattro quadri raccontano la terribile epidemia di peste del 1630 che risparmiò questa zona. La leggenda narra che qui la peste non arrivò grazie all’immagine della Madonna che cadde a terra e fermò il contagio. Da quel momento una pietra del selciato è stata colorata di rosso. Sin da allora, i veneziani non la calpestano per scaramanzia. Non avevo mai visto un sotoportego così bello!

Padiglione delle Navi

All’interno del complesso dell’Arsenale è possibile visitare il Padiglione delle Navi, dove sono custodite, tra le altre, le imbarcazioni storiche che sfilano lungo il Canal Grande durante la Regata Storica. È parte del Museo Storico Navale. Purtroppo è chiuso “temporaneamente” da mesi. E nemmeno io l’ho ancora visitato.

Castello – Sant’Elena

Sicuramente una meta insolita, dov’è possibile visitare l’omonima chiesa, in cui sono custodite le reliquie di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino e scopritrice della Vera Croce. Dopo la visita ci si può rilassare al Parco delle Rimembranze con vista sulla Laguna. Sempre sull’isola sorge lo stadio Penzo, dove gioca la squadra del Venezia. 


Murano

Basilica di Santa Maria e San Donato

È una basilica molto bella e particolare. Mi hanno colpito in particolare il retro all’esterno, con l’abside caratterizzato da file di bianche colonnine, e, all’interno, l’incredibile pavimento a mosaico che risale al 1120, ovvero gli stessi anni di quello della Basilica di San Marco. Curiosità: al suo interno, dietro l’altare, cela le vertebre di un grande animale. Per secoli ritenute di un drago sconfitto da San Donato, sono più probabilmente quelle di una balena.

Venice Glass Cathedral

Sempre a Murano, nell’ex chiesa di Santa Chiara è stato creato uno spazio davvero suggestivo, the Glass Cathedral, pensato per eventi e feste private, ma che ospita al suo interno una fornace per la lavorazione del vetro, dove si può assistere ad una dimostrazione (a pagamento e prenotando). L’ho vista nelle stories di un’amica (ciao Isa) ma non ci sono mai stata.


Altre isole

San Francesco del Deserto

È una piccola isola dove si fermò San Francesco per cercare pace e riflessione al rientro da un viaggio in Oriente nel 1220. All’epoca era proprietà del nobile veneziano Jacopo Michiel che decise di lasciarla in eredità ai Frati Minori, affinché vi fondasse un convento. Perché “del Deserto“? Perché per anni fu abbandonata e poi usata come polveriera dagli Austriaci. Solo da metà Ottocento fu restituita ai frati. Ora è un luogo davvero delizioso. Ho avuto occasione di visitare durante un tour in battello delle isole veneziane (si trova vicino a Burano). 

Isola di San Servolo

Quest’isola ospitava un tempo un convento che nel Settecento fu adibito a manicomio, chiuso solo nel 1978 in seguito alla legge Basaglia. Attualmente è sede di corsi universitari. Io ci sono stata diversi anni fa in occasione di una fiera d’arte contemporanea e ho anche dormito sull’isola. Un’ala del complesso è stata dedicata al Museo del Manicomio, che consta di 4 piccole sale. Solo per chi non si fa impressionare. L’isola si raggiunge con il vaporetto 20 da San Zaccaria. 


Luoghi particolari a Venezia: la mappa

Avete altri luoghi particolari a Venezia da segnalarmi per completare l’articolo? Scrivetemi pure!

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