Padova è la mia città. Non ci sono nata ma ci vivo da quando avevo appena 2 mesi. E l’adoro. Vuoi perché è una città molto vivibile, abbastanza grande da poter trovare tutto quello che si può desiderare, ma non troppo da essere incasinata. E poi è bella, bellissima. Le piazze con i banchetti del mercato, Prato della Valle, le riviere, i portici. È da tanto che ho in mente di scrivere questo post, visto che spesso le persone mi chiedono dov’ero in una determinata story di Instagram. Ecco perché ho pensato di scrivere un post con tutti i posti instagrammabili a Padova. Attenzione, parlerò solo di monumenti e luoghi, ma non di locali, perché ho già in mente un simile post dedicato a bar, ristoranti e simili. Altra cosa: sono quasi sempre di spalle perché avevo la mascherina che non è proprio il massimo per le foto.
Se ancora non mi segui, vienimi a trovare su Instagram.
Posti instagrammabili a Padova
Le Piazze
Secondo me il cuore di una città sono le sue piazze. Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe sono separate dal meraviglioso Palazzo della Ragione, con il suo caratteristico tetto che, come viene insegnato a tutti i padovani a scuola, è a “forma di carena di nave rovesciata”. Il piano superiore del Palazzo un tempo era sede del tribunale della città. Al piano terra invece è ubicato il mercato coperto con botteghe di tutti i tipi. Il mercato si estende anche nelle due piazze, suddiviso secondo categorie merceologiche.



Solo qualche passo più in là sorge la terza piazza, Piazza dei Signori, riconoscibile dalla Torre dell’Orologio e dal palazzo della Gran Guardia con la sua scalinata dove generazioni di padovani si siedono a mangiare un panino o gelato all’occorrenza. Le tre piazze sono un susseguirsi di angoli da fotografare da diverse angolazioni. Sbizzarritevi.



Chi ama non dorme, Kenny Random, via Manin
Creato nel 2017 dal più famoso street artist padovano, Kenny Random, è diventato un angolo amatissimo da padovani e turisti di tutte le età. Purtroppo è stato imbrattato e quindi ridipinto con un giallo un po’ troppo fluo, ma almeno c’è ancora.



Attenzione: sempre lungo via Manin si trova una delle porte più belle di tutta Padova (che ha una gemella lungo la parallela via Fiume). La porta appartiene al Palazzo delle Debite (che ritroveremo di nuovo più avanti).



I Portici di Padova
Sono tanti, tantissimi. Con una lunghezza complessiva di ben 25 km (secondo il calcolo più recente fatto dal Comune), Padova è seconda solo a Bologna. Oltre ad essere una manna nelle giornate di tempo variabile o piovoso, sono di una bellezza che faccio fatica ad esprimere. Ecco perché, pur consapevole che in città ci siano luoghi più famosi, metto i portici tra i luoghi più instagrammabili di Padova. Amo particolarmente quelli in via Campagnola (nella foto) ma anche in via Savonarola, via Frigimelica (molto colorati), via Breda, via del Santo. Ma ce ne sono tantissimi, non voglio fare torto a nessuno.



Prato della Valle
È il luogo instagrammabile per eccellenza. Essendo ellittico, non importa che ora sia, c’è sempre un angolo non controluce. Palazzi eleganti di sfondo, statue, riflessi sull’acqua del canale, viste sulla chiesa di Santa Giustina, o foto che catturano la giostra nell’angolo sud-ovest, il Prato regala sempre grandi soddisfazioni fotografiche.



Specola
Un tempo torre del Castello di Padova, poi sede dell’osservatorio astronomico universitario, ospita ora il Museo dell’Osservatorio, è un luogo suggestivo e romantico grazie alla posizione di vedetta sul canale. Dal ponticello di ferro è possibile scattare splendide foto della torre che si riflette sull’acqua. Qualche volta potreste anche imbattervi nel pittore Nelu Pascu che si posiziona spesso lì a dipingere le sue tele. Bellissima è anche la visuale dal poco distante ponte Sant’Agostino.



Selciato San Nicolò
Questa breve via dal nome particolare (io non ho ricordi di altre vie denominate “selciato”), oltre ad essere un must da vedere per i negozi deliziosi che vi si affacciano, come Sololà, offre uno scorcio tra i miei preferiti in assoluto. Una bellissima loggia che io ho sempre chiamato “palazzetto Veneziano”, immaginando romantiche storie di nobili veneziani. E invece recentemente ho scoperto che era l’antica sede dei bombardieri (cioè artiglieri e pompieri). È molto graziosa anche l’adiacente piazzetta con la chiesa di San Nicolò e gli eleganti palazzi che la attorniano.



Ponte Molino
È un ponte romano che attraversa il Tronco Maestro del fiume Bacchiglione per consentire l’ingresso in città da Porta Molino. Il nome deriva proprio dalla presenza di mulini natanti, collocati sotto le arcate del ponte. A metà ponte sta infatti un capitello votivo dedicato alla Madonna dei Molini. Proprio da qui si gode di una splendida vista sul fiume e sulle case colorate che vi si affacciano. Io passo spesso di qui per andare in centro (abito poco distante) ed è uno dei miei luoghi del cuore. Non dico che scatto una foto ogni volta che passo ma poco ci manca.



Caffé Pedrocchi
È lo storico Caffè padovano, del quale io amo particolarmente la parte Gotica con le sue guglie che svettano proprio di fianco al municipio. Dall’altro lato invece troverete i 4 leoni, creati su copia dei leoni del Campidoglio. Tutti i bimbi padovani sono montati in sella a questi leoni di pietra per gioco. Il mio preferito era l’ultimo a destra (lato edicola dei giornali) ovviamente perché è il più appartato.



Ghetto di Padova
L’ex ghetto ebraico è sicuramente nella mia top 5 dei luoghi padovani più suggestivi. Stradine di ciottoli, portici, negozi chic, bei locali con tavolini all’aperto e un paio tra i ristoranti più buoni del centro. Insomma, il ghetto è speciale e offre diversi angoli perfetti per delle foto.



Santo
Non linciatemi se dico che non è la mia chiesa preferita a Padova. Diciamo pure che non vado matta per le chiese. In generale, preferisco piccole chiesette o non troppo opulente. Pensate che a Firenze preferisco San Lorenzo al Duomo. Sicuramente offre un bel colpo d’occhio. Le cupole sono strepitose!



Meritano una menzione anche…
Ponte Garibaldi
È il ponte che collega la zona della stazione dei treni con il centro. Io lo amo particolarmente perché è a due minuti da casa mia e mi regala sempre una bellissima vista sul cupolone della Basilica del Carmine, specie al tramonto. Dall’altro lato invece, quello dei Giardini dell’Arena, la pavimentazione è stata decorata con un Arcobaleno per celebrare l’orgoglio LGBT. A me piace da impazzire.



Porte Contarine
Si tratta di un monumento idraulico che risale al 1200 ed è stato costruito per congiungere due corsi d’acqua, il Naviglio interno (quello che purtroppo è stato quasi interamente interrato) e il Piovego, canale artificiale che connette Padova a Venezia e Vicenza. Io lo trovo un luogo incantevole, con l’arcata che, se aperta, permette di vedere il Ponte Garibaldi, il minuscolo oratorio dedicato alla Madonna dei Barcari (sulla parete verso il canale si possono vedere le antiche tariffe per il passaggio delle imbarcazioni).



Piazzetta Bussolin
La piazza è disseminata di opere d’arte. Il pezzo forte è il muro dipinto dallo street artist Tony Gallo, enorme e super colorato.



Porta Portello
In realtà a porta si chiama Ognissanti ed è la più bella della città. All’epoca della dominazione veneziana, il Portello era un importante porto fluviale. Circa 80 barche facevano la spola ogni giorno tra Padova e Venezia. È un luogo incantevole, tra il canale fiancheggiato da platani maestosi, la piccola edicola dedicata a Santa Maria dei Barcaioli, la scalinata e la Porta. Basta varcarla per raggiungere una serie di casette colorate anche queste tutte da fotografare.



Via Dante serranda di Officina d’Arte
Il numero 56 di via Dante ospita un piccolo laboratorio orafo dove Fernando Betto crea magnifici gioielli contemporanei di pregio. Ebbene, quello che è instagrammabile è la saracinesca del negozio, che raffigura Biancaneve, opera dello street artist Alex Ermini. Ma non solo. La bottega si trova al piano terra di una delle rare torri medievali rimaste in piedi in città. In più, nell’angolo di destra si trova L’uomo che disegna l’arcobaleno di Kenny Random. Aggiornamento: purtroppo qualcuno ha danneggiato l’immagine di Biancaneve con un inutile graffito.



Palazzo di Ezzelino da Romano
Magnifico palazzo medievale che vorrei tanto poter visitare ma è privato, quindi nada. Fu fatto costruire dal crudele tiranno Ezzelino III il Terribile. Amo particolarmente la sua trifora un po’ storta visibile da via Marsilio da Padova. Girandosi dalla parte opposta, è altrettanto bella la vista sui portici di Piazza della Frutta e sulla Torre degli Anziani. Doppiamente bello.



Le arcate del Palazzo delle Debite
Si tratta del palazzo affianco a Palazzo della Ragione (lato Piazza delle Erbe). È chiamato così perché un tempo qui sorgeva la prigione dove venivano incarcerati, tra gli altri, i debitori insolventi. Oltre ad essere un palazzo molto sontuoso, le sue arcate sono particolarmente suggestive per una foto.



Arco Vallaresso e Arconi del Monte di Pietà
Siamo in piazza Duomo. Qui noterete un monumentale arco a destra della Cattedrale. È un arco di trionfo, di cui molti padovani ignorano la storia. Fu eretto in onore di Alvise Vallaresso, nominato capitano di Padova nel 1631, l’anno in cui imperversava la peste, che aveva colpito metà della cittadinanza. Vallaresso fu lungimirante. Fece spostare i cimiteri fuori dalle mura e impose la quarantena ai malati, riuscendo a debellare la malattia nel giro di un anno. Subito accanto all’arco Vallaresso si trova un bel Palazzo, ora proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio, dove un tempo aveva sede il Monte di Pietà. Ebbene, le sue grandi arcate sono secondo me un bellissimo sfondo per una foto.



Ponte Gregorio Barbarigo
Il ponte offre una bella vista su uno dei rarissimi canali del Naviglio Interno che sono stati risparmiati dall’interramento voluto dai poco lungimiranti politicanti degli anni ‘50. Lo stesso canale è visibile anche da Ponte delle Torricelle, lungo il corso che porta dal Comune a Prato della Valle. Ma io personalmente preferisco la vista da Ponte Gregorio Barbarigo, con quel bel palazzo dipinto.



Riviera Mussato
Amo molto questa passeggiata lungo il canale che, tra alberi, bei palazzi e tratti di mura, conduce fino alla Specola. Uno dei suoi angoli più amati è il cosiddetto Ponte di Ferro. Io lo chiamo Pont Eiffel, che lo so che non vuol dire “di ferro” ma che è il cognome dell’ingegnere della torre parigina. Il fatto è che il ponte mi ricorda lo stile della celebre torre, abbiate pazienza. In realtà si chiama Ponte San Benedetto ed è il primo ponte in Italia ad essere stato sospeso su corde di ferro.



Le Mura di Padova
Padova conserva diversi tratti di mura di diverse epoche. Alcuni sono lo sfondo perfetto per una foto, come ad esempio quello in via Tolomei, passato Ponte Molino, oppure quello lungo riviera Mussato (angolo Palazzo Cavalli), che potete vedere in foto. Per me è il perfetto sfondo neutro per fotografare un outfit, auto che passano permettendo.



Riviera Ruzante
Sebbene su Google Maps non ce ne sia traccia, qui è visibile un tratto di canale interno ed è un angolo di Padova molto grazioso. Particolarmente graziosa è la porzione in corrispondenza del ponticello di ingresso al ristorante Il Vecchio Falconiere… no, non l’ho ancora mai provato, quindi non vi so dire!



Orto Botanico
Il nucleo antico risale al 1545 e fa di questo luogo patrimonio UNESCO in quanto orto botanico più antico al mondo a mantenere ancora la struttura originaria. È un luogo del cuore per molti padovani ed è stato reso ancora più interessante in seguito all’aggiunta delle Serre della Biodiversità nel 2014. Proprio nel prato antistante l’ingresso alle serre c’è la location più pittoresca: il prato all’inglese, le vasche d’acqua con le fontane, le serre candide e la Basilica di Santa Giustina sullo sfondo. Top.



Roseto di Santa Giustina
Piccolo (anche se contiene 100 specie diverse), molto tranquillo e collocato a ridosso delle mura cittadine, il Roseto ha ingresso gratuito. La vista migliore è quella dal roseto verso le cupole e il campanile della Basilica di Santa Giustina.



Palazzo Esedra
È un bellissimo edificio a forma semicircolare situato lungo via Quattro Novembre, in uno dei quartieri più eleganti del centro, Città Giardino. Fu progettato, come del resto l’intero quartiere, nel 1925 dall’architetto friulano Gino Peressutti. Peccato che sotto il palazzo ci siano sempre millemila auto parcheggiate, quindi non sia mai possibile fare delle foto decenti. Infatti non ne ho una attualmente. In ogni caso è una zona con un’atmosfera parigina che io adoro e quindi vale sempre la pena fare due passi per esplorarla.
Che dite? Ho dimenticato qualche chicca tra i posti instagrammabili a Padova?