Come riconoscere il vetro di Murano originale? I segreti del vetro artistico muranese

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Last Updated on Giugno 21, 2023 by Laura Teso

Voi sapreste riconoscere il vetro di Murano originale? Difficile, quando non si è del mestiere. Cercherò di darvi qualche informazione utile per potersi destreggiare. Ma facciamo un passo indietro per inquadrare la questione. 

La vetraria muranese ha più di mille anni di storia. Per generazioni è stata l’attività principale, quasi esclusiva, dell’isola. Pensate che alcune dinastie di vetrai sono attive ancora oggi dal Medioevo. La cosa più affascinante per me è vedere i maestri e i loro aiutanti all’opera. Con mosse rapide, quasi un minuetto, dove ognuno conosce i tempi giusti in cui intervenire. Meraviglioso. 

La crisi economica del 2022 e conseguente aumento esponenziale del prezzo del gas ha messo in forte crisi il settore. Le bollette delle fornaci muranesi sono aumentate di 13 volte. Ed è impensabile ricaricare il costo del prodotto così tanto. Se continua così, nel giro di un paio di mesi le aziende saranno costrette a chiudere. E attendere.

Qui sotto strumenti e forno per la produzione del vetro artistico di Murano.

Un marchio per distinguere il vetro artistico di Murano

Ecco perché è ancora più importante saper riconoscere il vero vetro artistico di Murano. Come fare? Grazie al lavoro di tutela del Consorzio Promovetro, che dal 1994 ha creato un marchio con tracciabilità che certifica l’origine del prodotto, sotto l’egida della Regione Veneto. Ne fanno parte 38 aziende, ognuna con le proprie particolarità e tradizioni

Attenzione: non è assolutamente detto che, se un prodotto non presenta il bollino, non sia stato fatto a Murano. D’altra parte però, solo se il bollino del Consorzio è presente, avrete la certezza al 100% che sia davvero made in Murano

Il bollino è realizzato con tecnologie ultra moderne e ben 5 sistemi di sicurezza. Permette di verificare tramite QR code la storia del prodotto. È di fatto una carta d’identità che garantisce l’autenticità di ogni pezzo, combattendo l’annoso problema della contraffazione. Quindi tutela sia il produttore che l’acquirente. Attenzione: lo sfondo è bianco oppure trasparente. Mentre il marchio può essere sia rosso che blu. La diversa colorazione dipende dal tipo di lavorazione effettuata. In ogni caso, se avete dubbi, sul sito del Consorzio, troverete la lista delle aziende aderenti: www.promovetro.com

Venice Glass Week, la settimana dedicata al mondo del vetro

Per promuovere questa artigianalità unica al mondo, da diversi anni viene inoltre organizzata la Venice Glass Week a metà settembre. Una settimana di eventi legati al mondo del vetro di Murano con un calendario è ricchissimo di attività per tutti i gusti tra visite guidate, laboratori, spettacoli e mostre dislocate sia a Murano che a Venezia. Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale: www.theveniceglassweek.com

Tour alla scoperta del vetro di Murano originale

In questi giorni ho avuto l’occasione di visitare 6 tra laboratori e fornaci e vedere di persona quanta maestria, passione, precisione e dedizione siano necessarie per creare vasi, lampadari, bicchieri, gioielli, specchi e tanti altri oggetti in vetro apprezzati in tutto il mondo. Dato che ogni azienda ha un catalogo con in media 1500 articoli, preparati secondo 70-80 tecniche differenti, capirete quanto possa essere difficile raccontarvi tutto quello cui ho assistito. Ci hanno mostrato e spiegato diverse tecniche. E, sebbene siano state tutte interessanti, ritengo che sarebbe prolisso parlarne qui nel dettaglio. Quello che trovo più giusto fare è offrirvi qualche breve nozione, oltre ad alcuni aneddoti e spunti interessanti, da approfondire poi eventualmente di persona con una visita durante la Venice Glass Week o in altre occasioni. 

Curiosità sul Vetro Artistico di Murano

  • Il vetro è composto da sabbia e soda in una certa proporzione. Che viene fuso attorno ai 1400 gradi e poi lasciato risposare. E a Murano lo producono direttamente. E lo riciclano anche. 
  • Le lavorazioni per un singolo oggetto possono durare anche 1 ora e mezza
  • Quando l’oggetto è stato realizzato, non è ancora finita. Se lo si lasciasse all’aria, scoppierebbe nel giro di poco tempo. Si deve quindi inserire nel forno di tempera, che viene poi spento e si raffredda gradualmente. Ovviamente il tempo di tempera dipende dalla grandezza dell’oggetto. 
  • Sebbene al giorno d’oggi si utilizzino diversi strumenti e materiali moderni, viene ancora impiegata strumentazione in legno, che dev’essere di pero. Il pero infatti è molto resistente, anche da bagnato, e non presenta nodi. 
  • Lo spazio della fornace dove operano i maestri vetrai è chiamato piazza
  • Le varie aziende collaborano con artisti o case di moda, anche molto importanti, che commissionano loro lavorazioni particolari. 
  • Ho anche scoperto che c’è un’unica fornace che produce le murrine e i semilavorati di base per tutti. Si chiama Effetre. Senza questa azienda, le lavorazioni sarebbero ferme. Ecco perché è importantissimo supportare il vetro di Murano originale. 
  • La foglia d’oro viene spesso impiegata per impreziosire le lavorazioni in vetro artistico. Anche la produzione di foglie d’oro è un’arte antica che ormai (che io sappia) solo uno studio sta portando avanti, quello di Mario Berta Battiloro. Si parte da lingotti per ottenere fogli sottilissimi che vengono utilizzati in molteplici settori. Arricchire un oggetto in vetro con la foglia d’ora richiede abilità e maestria per evitare di rovinare l’oro col calore. 
  • Durante la mia visita, ho visto che ha suscitato curiosità la presenza di alcune ragazze in fornace. Ho chiesto e mi è stato riferito che sono in aumento. 

Conterie e perle

  • Un tipo di perline di vetro muranesi, le conterie, non si producono più. L’azienda Costantini Glass Beads per fortuna ne ha ereditate un bel po’ dal bisnonno. Quando finiranno, basta. Per fortuna ne hanno ancora 950 quintali!
  • Le conterie sono perline di vetro, più o meno piccole, utilizzate per comporre decorazioni. Come ad esempio fiori, bijoux, paralumi, passamanerie, ricami. Le classiche perline che molte di noi da piccole utilizzavano per comporre braccialetti o anellini. 
  • Un tempo però erano usate come monete di scambio. Tanto per fare un esempio eclatante, pensate che i norvegesi comprarono l’isola di Manhattan dai nativi americani in cambio proprio di poche manciate di conterie muranesi. 
  • Prima del 1950, anno in cui furono inventati e introdotti i sacchetti di nylon, le conterie venivano vendute infilate in matasse. E chi le preparava così? Le impiraresse, ovvero le infilatrici veneziane. Non le infilavano una per una, eh. Bensì, tenevano in una mano una serie di aghi lunghi e sottili messi a ventaglio, e li immergevano rapidamente in contenitori pieni di perline. 
  • La perla di vetro più famosa è quella chiamata “rosetta“. Simile ad un fiore, dai colori blu, bianco e rosso, è composta sovrapponendo 7 strati di vetro. Fu creata nel XV secolo ed esportata soprattutto in Africa. Era considerata allora come vero e proprio denaro. Pare fu inventata (o semplicemente, fu lei a darle il nome di rosetta) da Marina Barovier, figlia di uno dei maestri vetrai più famosi dell’epoca. 
  • Molto affascinante è assistere alla lavorazione delle perle a lume. Si effettua a mano, ponendosi di fronte ad un bruciatore (detto cannello) e lavorando delle bacchette di vetro da cui si ricavano perle e piccole produzioni figurative in vetro. È possibile personalizzarle per forma, colori e disegni geometrici. 

Murrine

  • Parliamo ora delle celebri murrine. Per crearle si parte da bacchette create fondendo in crogioli diversi strati di vetro sovrapposti, di vari colori. La massa di vetro viene successivamente fatta ruotare su una piastra di bronzo che le conferisce una forma cilindrica. Il cilindro così ottenuto viene quindi tirato per le due estremità da due addetti fino ad ottenere la dimensione di una lunga canna vitrea. Che verrà poi tagliata in bacchette da circa 70 cm. 
  • Se durante la lavorazione la massa di vetro viene infilata in stampi particolari, è possibile ottenere murrine con all’interno una forma a cuore, stella o fiore. Le canne di vetro vengono poi tagliate in piccoli pezzi ed usate per la produzione di bicchieri, vasi, gioielli. 

Specchi

  • Infine, parliamo degli specchi. Non furono inventati a Murano, ma qui la loro arte si sviluppò come in nessun altro posto. La specchiatura viene tramandata da secoli dalla famiglia Barbini. Ed è una tecnica particolare e complessa. Per un solo specchio è necessaria la professionalità di almeno 4 figure specializzate, che si occupano di progetto, taglio, molatura, incisione, argentatura e montaggio.
  • Nella seconda metà del 1600, il re Sole voleva assolutamente avere degli specchi di Murano nella sua reggia a Versailles. Mandò quindi degli ambasciatori per trovare dei maestri disposti a trasferirsi in Francia. Accettarono in quattro. Ma i Muranesi, gelosi del loro segreto, inviarono dei sicari per impedire ai colleghi di operare. Due si salvarono. E grazie a loro Versailles ha avuto i suoi specchi. Uno dei due che scamparono all’attentato è proprio l’antenato dei maestri vetrai Barbini, di cui abbiamo anche visitato il laboratorio (foto qui sotto). 

Le aziende che abbiamo visitato 

Gambaro e Tagliapietra, fondata nel 1974 e nota per la produzione di oggettistica in vetro: coppe, bicchieri, vasi, piatti, animali, caraffe, sculture, candelieri. Inclusi oggetti da collezione personalizzati a tiratura limitata. Negli anni, ha sperimentato nuove tecniche per abbinare la sapienza tradizionale all’estetica moderna. 

Costantini Glass Beads, specializzata dal 2006 (ma la cui storia nasce un secolo prima) nelle perle di conteria e nella lavorazione di perle a lume. Nascono così collane, bracciali, orecchini ed accessori per moda e arredo. 

Zanetti Murano, fondata nel 1956, dove la tradizione è passata da padre in figlio per 4 generazioni. L’azienda ha la sua specializzazione nelle sculture di soggetto naturalistico. Collaborano inoltre con artisti e designer per la realizzazione di opere uniche. 

Barbini Specchi, laboratorio fondato nel 1927 e giunto alla terza generazione, è specializzato nell’incisione su vetro e soprattutto nella produzione di specchi, sia antichi che moderni. 

Simone Cenedese, erede del padre Giovanni che fondò l’azienda negli anni ‘70. La sua produzione, in particolare oggettistica e lampadari, ha un tocco di assoluta modernità e leggerezza. 

Eugenio Panizzi ha una moleria nata nel 1960. Produce oggetti, sculture, collane ed effettua anche incisioni, battitura e vetro fusione. 

Ercole Moretti infine produce murrine. La ditta è attiva dal 1911. Qui si trovano sia tradizione che innovazione. Assolutamente affascinante visitare i suoi spazi con bacchette di tutti i colori, che poi vengono tagliate per realizzare le murrine.  

Dove dormire e dove mangiare a Murano

Non sono un’espertona di Murano. Vi dico semplicemente dove abbiamo alloggiato e mangiato noi. Dopo un tour alla scoperta del vetro di Murano originale una certa fame viene, eh. 😉

Dove mangiare: 2 posti. All’osteria al Duomo, proprio di fronte al bellissimo abside del duomo, che purtroppo era ricoperto da impalcature. L’osteria ha un piacevole cortile interno per stare all’aperto, tra i platani. Altro locale che abbiamo provato è la trattoria Busa alla Torre da Lele, con un dehors in campo Santo Stefano. Entrambi offrono una buona cucina locale. Baccalà mantecato, schie (mini gamberetti deliziosi), spaghetti con le vongole, risotto di mare, frittura.  

Hotel: NH Murano Villa. Bellissimo (ed enorme) hotel dal design moderno. Hall, bar, salottini e sala colazione erano tutti di gran gusto. La mia stanza era una doppia, tutta sui colori bianco, beige e qualche sprazzo di blu. Il tocco più bello era la doccia, col disegno di un classico lampadario di Murano di colore rosso. E posso dire una cosa? Finalmente tante prese, senza dover staccare l’abat-jour, che diamine! 2 prese e 2 USB per ciascun comodino, più altre alla scrivania. Alleluja. Peccato solo (sapete che sono la principessa sul pisello) per 2 dettagli: luce dello specchio del bagno troppo fioca e cuscino per me troppo alto (c’erano 2 scelte, entrambe alte). Ottima colazione continentale, dal dolce al salato.


Post in collaborazione con Consorzio Promovetro Murano e Regione del Veneto.

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